Demitizzare il male. Una prospettiva contestuale
DOI:
https://doi.org/10.30820/1664-9583-2021-1-59Parole chiave:
desiderio primordiale, demonizzazione, psicopatia, libero arbitrio, male, demitizzazione, biofilia, necrofiliaAbstract
L’essere umano non è né buono né cattivo per natura. La socializzazione primaria e secondaria lo trasformano in quell’essere che è diventato. Pertanto, la categoria del male deve essere sottoposta a smitizzazione. Il pensiero competitivo crea immagini di nemici. Il mondo è diviso in bene e male, amico e nemico, il che crea identità e senso di appartenenza ad un gruppo, religione o etnia. Da questi centri di gravità, la vita diventa un campo di battaglia di potere e interessi, che ci costringono a interagire con stereotipi come ‹bene› e ‹male›. Un’ermeneutica nonviolenta può contribuire ad entrare in empatia con il mondo dell’Altro e a risolvere amichevolmente i conflitti.##submission.downloads##
Pubblicato
2021-04-14
Come citare
Yousefi, H. R. (2021). Demitizzare il male. Una prospettiva contestuale. Psychotherapie-Wissenschaft, 11(1), 59–66. https://doi.org/10.30820/1664-9583-2021-1-59
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