Diagnosi clinica come costruzione sociale
DOI:
https://doi.org/10.30820/8242.05Parole chiave:
diagnosi psichiatriche, ICD, comorbidità, decontestualizzazione, biologizzazione, Research Domain Criteria (RDoC), diagnostica del processo dialogico, polifoniaAbstract
I manuali di diagnosi degli ultimi decenni funzionano e propongono una progressiva decontestualizzazione dei disturbi psichici, la quale è andata insieme a una progressiva biologizzazione della psichiatria, che alla fine serve più l’industria farmaceutica dei pazienti. A riguardo la conoscenza scientifica della psichiatria è tutt’altro che incoraggiante, in particolare anche perché le categorie diagnostiche non sono sufficientemente valide. Il nuovo sistema di Research Domain Criteria (RDoC), che deriva dai sottosistemi neuronali funzionali del cervello sano potrebbero far progredire la neurobiologia. Se ciò riesca, è da vedere. Le diagnosi cliniche per contro devono servire prima di tutto alla comprensione e all’informazione. Poiché esse fondamentalmente sono il risultato di un processo di costruzione, al centro di esso dovrebbe trovarsi un dialogo di co-costruzione con gli altri attori significativi nel mondo sociale dei soggetti. È quindi necessaria e inevitabile una polifonia interna ed esterna di costruzioni di verità. Il sapere psicoterapeutico fa parte di questa polifonia.##submission.downloads##
Pubblicato
2018-04-18
Come citare
Aderhold, V. (2018). Diagnosi clinica come costruzione sociale. Psychotherapie-Wissenschaft, 8(1), 25–32. https://doi.org/10.30820/8242.05
Fascicolo
Sezione
Titelthema: Politik der Diagnose
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