Terapeuti e social media

Utilizzo di principi di base professionali ed etici nella sfera mediale

Abstract

Con l’avvento della digitalizzazione un numero sempre crescente di comunicazioni private e pubbliche avviene all’interno dei cosiddetti social media e anche il tema della salute psichica vi viene affrontato con frequenza. A fronte di questo sviluppo, su diverse piattaforme digitali (ad es. Instagram) sono comparsi numerosi account di persone che lavorano come terapeuti e che si dedicano a questo tema, ma la professionalità collegata a questi profili pubblici varia in maniera molto significativa. Anche gli psicoterapeuti abilitati utilizzano sempre più spesso i social media per attirare l’attenzione sul loro lavoro, informare o portare avanti politiche professionali. Ad oggi questo spazio pubblico praticamente non prevede regole da rispettare per i terapeuti: tanto più importante è, quindi, che questi siano consapevoli della loro responsabilità professionale, valida anche sui social network. In particolare devono ricordare che i principi terapeutici dell’astinenza e della neutralità vanno applicati anche ai comportamenti digitali e che devono resistere alla potenziale deriva narcisistica a cui possono portare queste piattaforme. I quattro principi dell’etica medica offrono un valido aiuto per orientarsi e agire nel rispetto dei propri obblighi professionali. Nel presente articolo l’autrice riflette su questo nuovo sviluppo da un punto di vista psicodinamico, alla luce della sua esperienza pluriennale con un profilo professionale su Instagram. Invita così a promuovere un confronto tecnico che mira a strutturare in modo più professionale lo spazio mediale in cui ci si muove.