L’elaborazione dei sogni nella psicologia junghiana
DOI:
https://doi.org/10.30820/1664-9583-2021-2-11Parole chiave:
attività onirica diurna, attività onirica notturna, sogno, spazio dell’immaginazione, spazio delle possibilità, schema relazionaleAbstract
Per C. G. Jung i sogni rappresentavano un ambito di lavoro di fondamentale importanza. I sogni, infatti, forniscono delle indicazioni sulla direzione di sviluppi successivi, rendono possibile il ritorno di interesse nella vita nonché nuove esperienze di senso ma rimandano anche ad accadimenti che sono stati rimossi. Regolano inoltre le emozioni, soprattutto quelle riguardanti le relazioni e rivestono un ruolo chiave nella relazione terapeutica. Jung ha messo in relazione l’attività onirica diurna con quella notturna attribuendo grande rilevanza alla fantasia, all’immaginazione e al loro stretto legame con i complessi e gli schemi relazionali di natura emozionale disfunzionale. Jung sosteneva che continuiamo a sognare anche nello stato di veglia al di sotto della soglia di coscienza mettendo in relazione tale fenomeno con i complessi inconsci. Questa posizione viene confermata dalle attuali ricerche effettuate nel campo delle neuroscienze che postulano un continuum tra attività onirica diurna e notturna nonché una relazione con la creatività e che possono essere viste in analogia con la concezione di immaginazione e sogno in Jung. Nell’attività pratica, ciò si traduce, in termini di conoscenza e sviluppo, in un’attenzione ancora maggiore all’attività onirica notturna unitamente all’aspetto immaginifico e alle relative emozioni arrivando a conoscere e riconoscere nuove molteplici associazioni con la vita quotidiana e le difficoltà momentanee del paziente.##submission.downloads##
Pubblicato
2021-10-13
Come citare
Kast, V. (2021). L’elaborazione dei sogni nella psicologia junghiana. Psychotherapie-Wissenschaft, 11(2), 11–17. https://doi.org/10.30820/1664-9583-2021-2-11
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Quaderno tematico
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